Libia 1911... La guerra dimenticata e l'epistolario Compagnoni
(Parte prima) La guerra italo-turca del 1911-12, sia per le sue dimensioni sia perché guerra di conquista, fu sicuramente offuscata e in parte rimossa dalla storiografia nazionale dal sopraggiungere della prima guerra mondiale. Fu tuttavia con essa che il patriottismo risorgimentale cominciò a tramutarsi in nazionalismo e un'intera generazione fu irreggimentata per le guerre a seguire del XX secolo. L'epistolario del piansanese Giulio Compagnoni (1891-1973), parzialmente riportato in appendice, ne costituisce una eccezionale testimonianza inedita.
Libia 1911... (1), da Loggetta n. 106 (P
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Libia 1911... La guerra dimenticata e l'epistolario Compagnoni
(Parte seconda) Un aspetto locale di quella guerra fu la partecipazione dei militi della Croce Rossa creata a Piansano dal medico condotto Manlio Palazzeschi. Se ne seguono le vicende, che si intrecciano con le forme di partecipazione dell'amministrazione comunale all'evento bellico. Segue un'appendice con l'elenco delle oltre trenta persone del paese, tra militari e civili, coinvolte nell'impresa africana.
Libia 1911... (2), da Loggetta n. 106 (P
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Il pretacchione e le donnàccole (Ancora sui 'disordini' del 1912 dall'epistolario Compagnoni)
Sono i riferimenti alla vicenda del parroco don Lodovico Verardi rimosso nell'estate del 1912, oggetto dell'articolo di apertura della Loggetta n. 105. Commenti e considerazioni che emergono soprattutto dalla corrispondenza tra Giuseppe Compagnoni e i figli Luigi e Giulio.
Il pretacchione..., da Loggetta n. 106 (
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Dal camper al pullman
Per la rubrica "Dalla parte degli ultimi", è la presentazione dell'articolo di Vincenzo Bordo, missionario in Corea, in cui si parla di un autobus riconvertito in "centro di recupero itinerante" per i ragazzi di strada di Seul.
Dal camper..., da Loggetta n. 106 (Prima
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Gnocco
In realtà il titolo non è indicato. E' la presentazione dell'articolo "La pipa rotta di Tiburzi" di Maura Lotti, pubblicato nella sezione "Dalla Tuscia" nella pagina di Ischia di Castro. Vi si riferisce della tradizione di famiglia sul piansanese Giuseppe Papacchini detto Gnocco (1835-1916), personaggio intraprendente che avrebbe avuto rapporti e frequentazioni col famoso brigante Tiburzi.
Gnocco, da Loggetta n. 106 (Primavera 20
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Exteri, et adventitij (Una colonizzazione nel Ducato di Castro nell'età moderna)
E' il ripopolamento dei tre centri di Piansano, Arlena di Castro e Tessennano voluto dai Farnese nei primi decenni di vita del loro staterello maremmano (intorno alla metà del XVI secolo). Tre distinte ondate migratorie con genti diverse provenienti dall'Italia di mezzo per recuperare terreni improduttivi e "presidiare" la zona di confine con la libera città di Toscanella. Esempio di avvedutezza politica nel quadro più ampio di altre presenze "estere" in terra di Tuscia, non senza problemi di adattamento e integrazione che rimandano alle drammatiche migrazioni di massa del nostro tempo.
1. Exteri, et adventitij da Loggetta Est
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E' apparsa una nuova "Stella"!
Il 1° maggio 2016, a Torino, è stata concessa la "Stella al merito del Lavoro" al concittadino Fiorenzo Petroselli, torinese d'adozione (ingegnere di lungo corso alla Fiat) ma piansanese intus et in cute, ben noto ai nostri lettori anche come autore, per una lunga stagione, di ricordi in dialetto per la rubrica "Strapaese".
2. Fiorenzo, da Loggetta Estate 2016.pdf
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Li bandisti ce l'émmera anco noi (Anno 1900: nasce la banda musicale)
Un trafiletto di un giornale valentanese dell'epoca ci svela la data di nascita della banda musicale di Piansano: 14 aprile 1900, sabato di Pasqua. Ciò he conferma le ipotesi formulate in precedenti occasioni e dà la possibilità di tracciare una sintetica storia della formazione musicale fino ai giorni nostri.
3. Banda, da Loggetta Estate 2016.pdf
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L'aperi-club
Un simpatico ritrovo amicale, un'oretta prima di cena, nell'ex negozio di Bruno il fotografo, più o meno riconvertito in club per pochi amici con sala biliardo. "Che sia nostalgia inconscia delle vecchie botteghe artigiane? Una riedizione moderna della loro funzione di luoghi di ritrovo e socializzazione?".
4. L'aperi-club, da Loggetta Estate 2016
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Terra nostra. Il film-documento dei primi anni '50 girato dall'Istituto Luce in massima parte a Piansano quale luogo simbolo della riforma agraria
Scoperto nel 1994, il filmato ha un eccezionale valore identitario per la realtà contadina del territorio, nella quale le trasformazioni economico-sociali hanno portato a una nuova dimensione culturale, tale da far ritenere esaurita la spinta propulsiva delle popolazioni verso la terra. E' un affondo nella riforma agraria incompiuta, frutto di rabbia e speranze, cataclisma nella nostra storia contadina.
Terra nostra.pdf
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Un monumento a Luigi Santella
Il carabiniere Luigi Santella, classe 1905, fu ucciso a Piansano la sera del 7 luglio 1944 durante un servizio volontario di pattugliamento. Lasciò la moglie e tre figli piccoli. A lui era già stata intitolata una via nel 1981, e con l'omaggio di questa nuova stele si è voluto richiamare "non il gesto spettacolare dei più celebrati eroi di guerra sui campi di battaglia, ma l'umiltà del servizio feriale per il bene comune del suo paese, l'eroismo 'antieroico' della disponibilità nella quotidiana affidabilità dei ruoli".
Un monumento a Luigi Santella.pdf
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Bambini scalzi. I segni dell'oggi nella nostra storia recente: contadini al Casalone negli anni '50
E' la storia della numerosa famiglia Pangrazi, di origine marchigiano-romagnola, che per una quindicina d'anni dal 1949 visse al Casalone, nel territorio di Valentano ma sul confine con Piansano e Cellere. Le condizioni di vita di quei mezzadri - peraltro non dissimili da quelle dei nostri paesi contadini - ci vengono richiamate dai drammi del nostro tempo, "le fiumane di genti in fuga, con quelle mamme e quei padri coi bimbi in braccio che cercano scampo da guerre e distruzioni": "la nostra preistoria di ieri".
Bambini scalzi, da Loggetta n. 109 (Inve
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Per premio l'ostia
Partendo dai ricordi della scuola materna delle maestre pie Filippini, si documenta la particolarità della preparazione delle ostie, che tuttora avviene in paese per il volontariato religioso di "pie donne". Al di là dell'aspetto più propriamente religioso, se ne propone una lettura "per così dire antropologica, cogliendovi più in generale un umanesimo di fondo che è attributo della civiltà del paese, un senso di appartenenza primigenio,... istinto di specie, solidarismo nativo, e... contributo personale al destino collettivo".
Per premio l'ostia, da Loggetta n. 109 (
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L'ultimo sellaio
Ezio Ceccarelli, ciabattino storico della classe 1938, aveva ripreso a costruire selle, briglie, stivali, gambali e finimenti di ogni genere in concomitanza con il risveglio della passione per i cavalli di qualche decennio fa. Ma un po' per l'avanzare dell'età, un po' per l'inappetibilità della produzione artigianale in genere nelle attuali condizioni di mercato, ha praticamente cessato l'attività, tenuta in piedi solo per le minuterie calzaturiere.
L'ultimo sellaio, da Loggetta n. 109 (In
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Ieri accadde...
Un tragico episodio del 15 aprile 1913, quando il carrettiere Evangelista Fumarelli (1845-1923) "venne proditoriamente colpito da una fucilata alla schiena mentre col suo solito attacco da Montalto tornava a Piansano". Fortunatamente l'uomo sopravvisse, ma "dei colpevoli, o colpevole, nessuna traccia...". Illustrato da un acquerello di Giuseppe Bellucci, l'episodio viene accomunato per certi aspetti all'omicidio del padre di Giovanni Pascoli, immortalato nelle liriche "X agosto" e "La cavalla storna".
Ieri accadde..., da Loggetta n. 109 (Inv
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Guitterìa
Una poesia in ottava rima di Romano Giardili di Arlena di Castro (1937) in cui si ricordano le condizioni lavorative di semischiavitù nei latifondi della Maremma nell'anteguerra. Il tutto accompagnato da una introduzione di Pietro Angelone e dal saluto dell'amico poeta Ennio De Santis.
Guitterìa (poesia di Romano Giardili), d
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