Le prime violette del 1917. Nel centenario di Caporetto, l'eco della tragedia nazionale in due lettere dal fronte
Le violette sono quelle che una ragazza invia al fidanzato in guerra, rinsecchite dentro la lettera ancora conservata. Esse dicono della metabolizzazione del conflitto all’inizio del terzo anno di guerra, la “normalità” della guerra in tutte le famiglie, le paure del fronte e lo stillicidio di uomini entrati anche nell’animo di chi era rimasto, che apprestava le sue “difese” come poteva. Ma nella straordinaria concomitanza con la tragedia di Caporetto esse fanno da sfondo al disastro militare e all'ora drammatica dell'intero Paese, con due testimonianze dal fronte che sono lo specchio dei contrastanti sentimenti nazionali e sembrano presagire le conseguenze politiche del dopoguerra.
Le prime violette del 1917, da LOGGETTA
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Morì da santo
Angelo Carli (1870-1934) morì improvvisamente, colto da infarto, al momento della solenne benedizione del vescovo durante la processione in occasione di un importantissimo convegno eucaristico diocesano. Il resoconto che ne fece la stampa ecclesiastica induce ad alcune riflessioni e dà la misura del processo di laicizzazione della società a ottantatré anni da quell'episodio.
Morì da santo, da LOGGETTA PRIMAVERA 201
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Saluti da Piansano
E' il commento a vecchie cartoline dei primi del '900, portate dal bianco/nero al colore da Gianfranco Fabene. La nuova rubrica inizia con una cartolina della piazza del Comune con il timbro postale del 1914
Saluti da Piansano, da LOGGETTA PRIMAVER
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Le "ragazze del '99". La Méca e le altre, storie di Storia al tempo della grande guerra
E' un quadro che affiora dall’epistolario Compagnoni. Una bella figura giovanile di cent’anni fa e il candore di un’amicizia cristallina nonostante qualche ombra passeggera. Pennellate a più mani di un ritratto incompleto, ma suggestivo nella sua capacità di evocare
il profumo di giovinezza di una generazione bruciata dalla guerra, in mezzo a travagliate vicende personali e famigliari. E uno spaccato di vita di paese di quando la Storia diventa persone.
Le _ragazze del '99_, da Loggetta n. 111
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Saluti da Piansano
Continua la serie con un montaggio di due cartoline della stessa piazza del Comune. Alle osservazioni del numero precedente si aggiungono quelle sul palazzo municipale, che da ex dimora di uno dei più importanti casati del luogo (i Fabrizi), subisce una sorta di "esproprio proletario" e diviene il centro della vita pubblica del paese.
Saluti da Piansano, da Loggetta n. 111 (
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Il leccio di Mussolini
E' l'enorme albero quasi centenario all'ingresso del camposanto. Che fu piantato domenica 3 aprile 1932 per direttive nazionali in memoria di Arnaldo Mussolini, il fratello del Duce morto improvvisamente nel dicembre precedente. La ricostruzione dell'evento è l'occasione per riflettere su alcuni aspetti della storia del paese e del carattere collettivo della popolazione.
Il leccio di Mussolini, da Loggetta n. 1
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L'amore al tempo della spagnola
Nella corrispondenza epistolare tra una ragazza e il fidanzato in guerra si riflette anche il clima della terribile pandemia che nell'autunno del 1918, e particolarmente a ottobre, in tutto il mondo fece più vittime della guerra stessa. In questa straordinaria sovrapposizione con le fasi finali del conflitto, se ne ricostruiscono gli aspetti con un'indagine che si estende a un ampio territorio della Tuscia e fornisce i dati impressionanti dell'incidenza dell'epidemia.
L'amore ai tempi della spagnola, da Logg
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Saluti da Piansano
Una nuova cartolina illustrata del 1914 con il panorama ovest del paese offre l'opportunità per alcune osservazioni sulle trasformazioni urbanistiche del centro storico, che a loro volta diventano motivo di altre riflessioni sull'evoluzione economico-sociale del piccolo centro.
Saluti da Piansano, da Loggetta n. 112 (
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Cinema Italia. Mitologia eroica d’infanzia
Il primo decennio di vita del “Cinema Italia” di Piansano coincise più o meno con l’infanzia dell’autore, che pertanto vi vide i film della mitologia eroica allora in voga. Mitologia eroica che oltre alla sua infanzia anagrafica segnava però anche quella culturale dell’intero paese, che usciva da un retroterra per molti aspetti arcaico, e quella del nuovo mezzo espressivo nella sua diffusione di massa, che proprio per questo non poteva non attingere ai miti antichi che meglio toccavano e davano forma al sentire popolare.
Cinema, da Loggetta n. 113 Inverno 2017_
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Il morto risuscitato
La singolare vicenda di un fante della prima guerra mondiale (Giovanni Mattei, Piansano 1891-1985), dato per morto nella battaglia del Col di Lana del 2 agosto 1915 e invece sopravvissuto e tornato in patria dopo oltre tre anni di prigionia. Episodio già narrato nel n. 33/2001 della rivista ma arricchito di nuove testimonianze e anzi ispessito nelle sue componenti drammatiche.
Guerra, da Loggetta n. 113 Inverno 2017_
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Il mio maestro di quinta
Breve ricordo del maestro Evandro Rosi (Arlena di Castro 1930 - Roma 2017), insegnante elementare a Piansano dal 1960 al 1971.
Maestro, da Loggetta n. 113 Inverno 2017
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