Possidenti e "farmacisti". I Bartolotti a Piansano, parabola di un notabilato dell'800
Il 15 gennaio 1873 i briganti Tiburzi e Biagini sequestrarono - e poi rilasciarono dopo aver ottenuto un forte riscatto - il “possidente” Luigi Bartolotti di Piansano, allora appena sedicenne e futuro sindaco nel periodo 1896/99. L’episodio, finora ignorato e assente dalla pur ricca bibliografia su Tiburzi, è stato riportato alla luce di recente e ha spinto l’autore a ricostruire la presenza in loco di questo casato d’importazione, di cui è documentata l’effettiva incidenza nella storia del paese dalla fine del ‘700 ai primi del ‘900 e poi localmente estinto. A esso si deve tra l’altro l’apertura della farmacia, rimasta poi in attività per circa un secolo (approssimativamente da metà ‘800 a metà ‘900) e vantata a suo tempo come la migliore del “Ducato di Castro”.
I Bartolotti a Piansano, da Loggetta 114
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Documenti. La terra in premio
Un articolo de “Il Messaggero” del 31 ottobre 1950, avente per titolo “Simbolica distribuzione di terre ai braccianti agricoli di Piansano”, riporta al clima delle lotte contadine che precedettero e accompagnarono la riforma agraria dei primi anni ’50; in questo caso, all’esproprio di una parte della tenuta della “Banditaccia” e alle 133 quote di un ettaro ottenute dal successivo frazionamento, che furono assegnate ai braccianti piansanesi nell’ottobre del 1950 nel corso di una memorabile manifestazione.
La terra in premio, da Loggetta 114 (Pri
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Padre Bernardino e la Loggetta. Un passionista appassionato, figlio di Piansano
Il sacerdote passionista p. Bernardino Bordo (Piansano 1921 - Arezzo 2012), ha dedicato gran parte della vita al riconoscimento delle “virtù eroiche” della concittadina Lucia Burlini (1710-1789), oggi “Venerabile”, figlia spirituale dello stesso fondatore dei passionisti S. Paolo della Croce. Uomo di chiesa e di cultura, p. Bernardino ha composto musiche e pubblicato numerose ricerche sia sulla Burlini sia sulla Passione, promovendo e guidando gruppi di preghiera in tutta Italia anche attraverso il mensile “Famiglia d’impegno Cristiano” da lui diretto ininterrottamente dal 1962. Se ne ricostruisce la collaborazione - saltuaria ma continua - alla “Loggetta”, per mettere in evidenza la poliedricità e l’attivismo di una figura di spicco della storia recente del paese, un “figlio importante di Piansano, che tanto ha dato e che ha ben meritato del paese”.
P. Bernardino Bordo, da Loggetta 114 (Pr
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Saluti da Piansano. Le Scalette
La colorazione al computer di vecchie cartoline in bianco e nero del paese, fatta da Gianfranco Fabene, offre lo spunto per “rivedere” nella quotidianità degli anni ’50 un angolo unico di paese, oggi pressoché interamente spopolato e stravolto nella sua funzionalità di spazio urbano.
Le scalette, da Loggetta 114 (Primavera
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Un pedagogista di casa nostra
E’ Pietro Bordo, classe 1954, piansanese residente a Roma e insegnante di lungo corso di scuola primaria, privata e pubblica, educatore di professione e vocazione. La lunga esperienza professionale e la dedizione al tema gli consentono di elaborare riflessioni e proposte educative continuamente aggiornate attraverso un suo blog e che trovano ospitalità in testate di rilevanza nazionale. In particolare viene presentato in questo numero il suo articolo di stringente attualità “E’ la cultura dell’impunità che genera le baby gang”, pubblicato da “Il sole 24 ore” dell’8 febbraio 2018.
Un pedagogista, da Loggetta 114 (Primave
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Ricordi. Radiosquadra 1956
Ricostruzione della giornata del 19 novembre 1956 per l’arrivo nella scuola elementare di Piansano della “Radiosquadra”, iniziativa dell’ufficio propaganda della Rai che aveva bisogno di conquistare ascoltatori e con un grande pullman girava di paese in paese registrando recite, canti, poesie,… dei bambini delle elementari. L’indagine si allarga ad altri Comuni dei dintorni e, arricchito da una bella documentazione fotografica, riporta anche il testo dello spettacolo di “Lascia o raddoppia?” allestito nella circostanza.
Radiosquadra 1956, da Loggetta 114 (Prim
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L'Italia chiamò. La mobilitazione generale nella grande guerra. "Siam pronti alla morte"?
La mobilitazione di massa, ossia il prelievo di uomini da 26 classi di età (tutti i maschi nati dal 1874 al 1899 compresi, e anzi fino al primo trimestre del 1900), fu una novità assoluta e sconvolgente della storia della giovane nazione, che vedeva padri e figli in un olocausto di popolo e svuotava di braccia l'Italia contadina. Non mancarono casi, come sempre in situazioni del genere, di egoismi e furberie, di cui bisogna tener conto per non fare del centenario un'operazione antistorica e retorica.
L'Italia chiamò, da Loggetta n. 115 (Est
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Il postino. Dal procaccia al corriere, oltre un secolo di corrispondenza
Il collocamento a riposo del portalettere degli ultimi 17 anni è il pretesto per una riflessione sull'importanza e le caratteristiche del servizio e anzi per tracciarne una breve cronistoria dalla sua istituzione in paese nel 1904 a oggi, attraverso la presentazione dei protagonisti succedutivisi.
Il postino, da Loggetta n. 115 (Estate 2
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Quel birbaccione di un santo. Fra Antonio da Piansano, laico cappuccino. Una storia... dell'altro mondo
Il francescano fra Antonio da Piansano, al secolo Angelo Melaragni (Piansano 1904-Roma 1967), entrò in convento a 23 anni dopo una giovinezza a dir poco singolare e divenne figura di profonda spiritualità e carica umana, tanto da essere tenuto in concetto di santità da quanti l'hanno conosciuto. Ci si interroga sui denominatori comuni tra il "prima" e il "dopo", perché "l'approdo sicuro a una spiritualità fuori del comune - come per tanti giganti della Chiesa - non può prescindere dal travaglio che l'ha preceduto, dalle inquietudini, le cadute, l'ansia di ricerca di un ubi consistam".
Quel birbaccione di un santo, da Loggett
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"Non si spera altro che nella Madonna...". Fanti e santi, la religione nella "grande guerra"
Preghiere, santini e oggetti devozionali che hanno accompagnato i soldati e le loro famiglie durante la prima guerra mondiale. Dalle testimonianze epistolari alle cronache giornalistiche, con particolare riferimento alla corrispondenza Compagnoni, fino alle suggestioni e ai presentimenti diffusi tra le famiglie. E lo spirito degli avi defunti, forma di religione anch'essa, o in ogni caso di memoria santa in scrinio pectoris, risorsa spirituale formidabile di fronte al dolore e alla paura della morte.
Fanti e santi..., da Loggetta n. 116 (Au
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La grandine del Diavolo. Superstizione e dintorni nel potere temporale di metà '800
Una lettera del maggio 1855, scritta dal vescovo di Montefiascone Luigi Jona al cardinale Luigi Amat sulla visita pastorale effettuata in alcuni paesi della diocesi, racconta tra l'altro di una eccezionale grandinata che "sterminò una porzione del territorio" di Piansano in concomitanza con l'arrivo del vescovo. Il timore che i superstiziosi potessero mettere in relazionei due eventi, spinse il predicatore ad attribuire al Demonio quell'avversità atmosferica. Alcuni esempi e riflessioni sul tema.
La grandine del diavolo, da Loggetta n.
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Saluti e baci... Un secolo di cartoline illustrate
E' il '900, "il secolo delle cartoline", che in quello spazio temporale sono nate e hanno percorso tutta la loro parabola esistenziale. Per il nostro paese una cinquantina di cartoline di cui si analizzano alcuni aspetti generali: l'emissione, concentrata prevalentemente negli anni del boom economico del secondo dopoguerra, e la committenza, generalmente di modesto livello culturale che influisce anche sul livello artistico e rappresentativo della produzione. Seguono alcuni temi particolari di storia locale suggeriti da cartoline reperite per l'occasione e finora sconosciute alla storiografia locale. Completa un'Appendice con la presentazione delle cartoline in successione cronologica.
1. Saluti e baci..., da Loggetta n. 117
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La medaglia
E' la medaglia d'argento al valor militare meritata dal fante piansanese Guglielmo Brizi (1889-1970) per un'azione incredibile del giugno del 1918 nella zona del Grappa. Il suo "ritrovamento" tra i cimeli di famiglia è l'occasione non solo per riproporre il gesto di valore del contadino-soldato, ma anche per riflettere all'antieroicità di tanti eroici zappaterra dei nostri paesi, che si lasciarono definitivamente alle spalle le benemerenze guerresche per affrontare, al ritorno, una vita di angustie quotidiane e provvedere alle povere necessità di famiglia: retaggio prezioso di cui dovremmo sentirci sempre debitori. Segue la ricostruzione dell'episodio di Giuseppe Capponi
2. La medaglia, da Loggetta n. 117 (Inve
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Sacrae reliquiae ex ossibus S. Bernardini
Noterella su una "lettera testimoniale", dichiarazione di autenticità di reliquie ossee di san Bernardino da Siena di cui, purtroppo, non si hanno altre informazioni. E' auspicabile che il documento, messo in relazione con altri analoghi, possa contribuire a un'indagine più approfondita sulle reliquie dei santi e la loro funzione nella religiosità popolare di massa.
3. Sacrae reliquiae..., da Loggetta n. 1
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